Bignami e il nodo sicurezza: “Nei Comuni troppe spese inutili”

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Bignami e il nodo sicurezza: “Nei Comuni troppe spese inutili”

Bignami e il nodo sicurezza: “Nei Comuni troppe spese inutili”

Bologna, 12 settembre 2025 – Tempo da perdere in polemiche politiche non ce n’è. “Il ministro Piantedosi ha indicato, con lealtà, quali sono gli strumenti a disposizione per risolvere il problema sicurezza a Bologna. Se il sindaco Lepore e la sua maggioranza non vogliono usarli allora significa che non intendono trovare una soluzione definitiva, ma solo avere a disposizione un’arma di polemica politica”. Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, mette un punto fermo nel dibattito sull’emergenza sicurezza sotto le Due Torri e, più in generale, nelle grandi città italiane.

L’annuncio di Piantedosi: “Un Cpr per gli spacciatori. Le zone rosse funzionano”
Galeazzo Bignami, 49 anni, capogruppo di Fdi alla Camera, con una maglietta su cui si legge ’Giustizia e sicurezza’
Galeazzo Bignami, 49 anni, capogruppo di Fdi alla Camera, con una maglietta su cui si legge ’Giustizia e sicurezza’

Onorevole Bignami, il sindaco Lepore si è detto disponibile a firmare un patto per Bologna, ma, dice lui, “senza ricatti”: che margini ci sono perché questo patto si realizzi?

“La sicurezza è una priorità per FdI e dunque del governo, però dobbiamo dire le cose come stanno: per ripristinare la sicurezza in città ci sono alcune azioni da intraprendere, e per rendere queste azioni più efficaci serve la collaborazione di tutti. Se le cose si vogliono fare si fanno, se invece qualcuno ha limiti ideologici lo dica apertamente e non ci faccia perdere tempo. Gli strumenti per risolvere i problemi ci sono, dal Cpr per gli spacciatori ai Daspo urbani, passando per i taser alla Polizia Locale: giocare a rimpiattino per motivi politici è ipocrisia”.

Al di là del caso Bologna, la sicurezza urbana è un tema sempre più avvertito dai cittadini dei grandi centri italiani: il governo come lo ha affrontato lo affronterà?

“È vero che in tutte le grandi città esiste un problema sulla sicurezza, ed è altrettanto vero che sono tutte città amministrate da sindaci di sinistra. Gli strumenti per affrontare il problema esistono, ma perché funzionino servono due condizioni: che chi amministra i territori abbia la volontà di usarli e che faccia della lotta alla criminalità un vero obiettivo. Le Regioni non hanno competenze specifiche, ma le Marche con Acquaroli hanno investito più di tutte le altre in azioni per la sicurezza ottenendo il miglioramento di tutti gli indicatori”.

L’Anci ha sottoposto proprio al ministro Piantedosi un documento con alcune proposte sul tema sicurezza, dalla condivisione dello Sdi al fondo di 1 miliardo di euro: ci sono spazi di dialogo?

“Se dobbiamo stanziare un altro miliardo per poi vedere che con quei soldi i Comuni distribuiscono le pipe per il crack… Prima di chiedere altri fondi vediamo come sono spesi le notevoli risorse che il Governo ha già stanziato sulla sicurezza. La condivisione dello Sdi è una proposta su cui ci si può confrontare: ancor di più se i Comuni creassero, dove non c’è, dei Nuclei della Polizia Locale specializzati in Sicurezza, con formazione fatta assieme alla Questura e che operino in sinergia con le forze dell’ordine. A Bologna un nucleo simile esisteva ai tempi del sindaco Guazzaloca e dava ottimi risultati, poi il Pd lo ha eliminato: perché Lepore non lo ripristina?”.

Bene le assunzioni fatte e previste delle forze dell’ordine, ma alcuni sindaci vorrebbero più agenti per strada.

“Mettiamo una cosa in chiaro: se tu sei in un territorio dove i carabinieri fanno un inseguimento per la sicurezza di tutti noi e poi, non per colpa loro, questo finisce in tragedia e chi amministra quel Comune attacca le forze dell’ordine, come fanno queste a lavorare con serenità, senza sostegno e solidarietà delle istituzioni locali? La sinistra invoca più agenti in strada, ma poi li critica. A Bologna addirittura gli alleati di Lepore vanno in piazza contro di loro… E poi chiedono più polizia?”.

Capitolo droga: come contrastare la diffusione delle nuove sostanze sintetiche?

“Lo stiamo già facendo: grazie al lavoro del sottosegretario Mantovano e del governo, abbiamo abbiamo sviluppato e potenziato il piano nazionale di contrasto alle tossicodipendenze, che bilancia la prevenzione e la risposta repressiva, anche dando opportunità a chi è condannato per reati legati alla tossicodipendenza di accedere a misure alternative al carcere. Fermo restando un principio: come insegnava Vincenzo Muccioli, non c’è distinzione tra droghe leggere o pesanti. La droga è droga e i danni del suo utilizzo sono sempre irreversibili e drammatici”.

İl Resto Del Carlino

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